Parziali:16-19 14-13 10-18 13-21

 

Nell’anticipo infrasettimanale contro Marino, la noia l’ha fatta da padrone. Problemi organizzativi all’inizio (non si è nemmeno presentato l’arbitro) hanno un po’ ravvivato la serata gelida del palazzetto di Cava dei Selci.

Anche questa volta siamo riusciti a partire abbastanza sottotono e, nonostante tutto, eravamo sopra di tre alla fine del primo quarto. Se si gioca con troppa sufficienza le partite non si vincono o, comunque, ci si va ad infilare in lunghi tunnel pieni di difficoltà. Se la superiorità tecnica è netta si deve dimostrare sul campo senza se e senza ma. Il solo Charlesworth, a rimbalzo soprattutto, è sembrato più vivo della media. Altrimenti sprazzetti di gioco. All’intervallo lungo siamo sopra solamente di 2 punti a fronte dei 43(!!!) dell’andata.

Intorno a metà del terzo quarto (come anche nella partita precedente) nel giro di poco più di un minuto c’è stata finalmente un’accelerazione (che si rivelerà quella decisiva) con un paio di palle rubate di Cerutti ed un rimbalzo in attacco di Podeschi che chiudeva il + 10 (36-46) e che ci portava sul 40-50 alla fine del terzo parziale. Intanto, cominciate le rotazioni di tutti gli effettivi su entrambi i fronti il quarto quarto andava avanti stancamente, ma almeno in discesa per il più 18 finale (53-71) con belle soddisfazioni personali da parte di coloro che giocano meno.

Avere troppa consapevolezza di essere più forti, a volte fa male e rischia di farci perdere partite sulla carta molto semplici: trotterellando non sempre si entra a Trento…..

 

Zì Mario