Parziali: 12-30, 22-21, 11-31, 4-17
Olimpia Roma: Cenciarelli 2, Becchetti 5, Corriere 10, Mattiangeli 3, Greco 10, Sabelli 5, De Santis, Menei 3, Le Donne 5, Danaro 5, Pisana, Sabatini 1. Coach: Pistorio
Stella Azzurra: R.Pierini, Camponeschi 4, Basilico 4, Di Camillo, Rapini 3, De Castro 2, Motta 22, Sandoval 2, Spagnolo 21, Bocevski 22, Nzosa 15, Cannavina 4. Coach: Carducci. Vice: Silvestri, Salata
Tutto troppo brutto per essere vero. Impossibile fare una cronaca di una partita che non è mai iniziata o che è stata una sorta di marcia a senso unico, con una squadra (una signora squadra la Stella Azzurra) e l’altra a guardare, a subire passivamente in tutte le zone del campo.
Nulla a che vedere con le quattro sfide dello scorso anno, partite sempre vinte dalla Stella Azzurra ma combattute, giocate ad altissimi livelli. Oggi, invece, più che un Black Friday è stato un blackout generale. Inutile parlare anche dei singoli, quindi, perché sarebbe assurdo e ingiusto. Capita a tutti di sbagliare, capita ancora più spesso quando si ha a che fare con ragazzini di 14 anni, ma quando gli errori si ripetono, allora bisogna fermarsi e guardarsi allo specchio, bisogna parlare e capire che cosa c’è che non va e perché. Solo parlando e lavorando, l’Olimpia può tornare ad essere la squadra che abbiamo conosciuto nelle due passate stagioni.
Tutto questo nulla toglie al valore della Stella Azzurra, formazione di categoria superiore, con uno Spagnolo quasi “illegale” a livello di Under 15 e con Bocevski in grandissima crescita e un Motta utile e silenzioso, con l’aggiunta di un Nzosa decisamente acerbo ma fisicamente straripante dall’alto di quei 208 centimetri.
Ci poteva stare perdere, quindi, era da mettere assolutamente in preventivo, ma non mollando. Così non è da Olimpia…