Parziali :27-9, 24-16, 24-17, 30-14
 
Olimpia Roma : Rangel Parra 10, Pitorri 28, Del Prete 14, Fugallo 6,  Vlad 2, Fiore 14, Bacchi, Corriere 8, Greco 3, Di Felice 4, Paet 7, Mattiangeli 9. All. Franzé

Tiber : Gentile 5, Belardinelli 2, Izzo 1, Morroni, Battista 3, Dattolo 5, Piacitelli 6, Luzi 25, Onagbovo 1, Niccolai 8.

All. De Santis

 

 

L’Olimpia realizza un “centello” che non fa altro che aumenta il rimpianto per i tanti, troppi buttati via in trasferta in questa stagione. Vittorie che potevano tenere accesa fino alla fine la fiammella della speranza di agganciare in extremis quel quinto posto che era alla portata dei ragazzi di Franzé. Così non è stato, quindi inutile guardare indietro e pensare a quello che poteva essere e non è stato. Certo che a guardare l’Olimpia di ieri resta il rimpianto per quello che è successo giovedì scorso a Latina, dove è scesa una squadra completamente diversa non nell’organico, ma nella testa. Basta guardare le percentuali di tiro, le palle rubate, l’intensità della difesa e la voglia di conquistare ogni pallone.
Quella contro la Tiber è stata la serata di Pitorri, autore di un 9/9 da 2 e di un 3/8 da 3 (sporcato nel finale da qualche tiro forzato) che la dice lunga sulle capacità balistiche di questo ragazzo. Quella con la Tiber è stata anche la partita di Fiore che ha sfiorato la perfezione con un 6/7 complessivo al tiro e 5 palle recuperate. Quella con la Tiber è stata la serata di una squadra che ha fatto 11/14 ai liberi e 34/60 dal campo e che ha rubato 21 palloni agli avversari (Del Prete leader con 7 palle recuperate) grazie ad una difesa asfissiante dominando anche sotto i tabelloni (Fugallo 13 rimbalzi) e con un Rangel Parra autore di giocate di qualità. Quella con la Tiber è stata una partita in cui tutti hanno portato punti con 11 giocatori a referto e nella quale anche chi ha giocato poco ha lasciato il segno, come Paet che ha siglato 7 punti all’esordio in prima squadra o come Greco, autore della tripla dei 100 punti, quella che ha garantito la “mangiata” di gruppo alla fine del prossimo allenamento.
E ora, avanti per chiudere nel migliore dei modi la stagione difendendo quel sesto posto che ha un po’ il sapore della medaglia di legno e del rimpianto di quello che poteva essere e non è stato. Ma anche questo serve per imparare e crescere.


FORZA OLIMPIA!