Parziali: 8-8 / 16-20 / 20-14 / 10-7
Olimpia Roma : Cenciarelli 10 – Le Donne 5 – Di Marzio – Sabelli 9 – Greco 6 – De Santis 2 – Mattiangeli 5 – Piazza – De Rosa 4 – Menei 1 – Danaro 7 . Coach Pistorio Ass. Fascia
Perdere non fa mai bene, nella vita come nello sport. Ma ci sono sconfitte e sconfitte, così come alcune vittorie sono finte come l’oro della medaglia che ti metti al collo. Non scrivo questo perché i nostri ragazzi hanno perso la finale del Torneo di Rieti contro Imola e quindi perché bisogna per forza di cose trovare qualcosa di buono nella sconfitta. Lo scrivo perché a tratti in questo torneo si sono rivisti dei bagliori della squadra che conosciamo, di quel gruppo dei 2003 che ha dato lustro al nome Olimpia nella regione e in Italia, con il fiore all’occhiello delle vittorie nel campionato Under 13 regionale nel 2016 e dello scudetto del 3×3 nel 2017.
Quest’anno l’inizio non è stato dei migliori, per tanti motivi. Perché in Eccellenza cresce il livello e bisogna adeguarsi in fretta alla nuova realtà; perché alcune squadre si sono fuse per diventare più competitive mentre noi siamo sempre gli stessi; perché (soprattutto, a mio parere) i nostri ragazzi hanno perso quella cattiveria (sana…) e quella rabbia che li aveva portati un anno fa a lottare quasi ad armi pari nel campionato regionale contro quella Stella Azzurra che poi ha vinto lo scudetto da imbattuta. In questa stagione, raramente si è vista quella rabbia, quell’intensità e quegli occhi da tigre che sono stati negli ultimi due anni il marchio di fabbrica dei 2003 dell’Olimpia. La vera Olimpia si è vista nella partita d’esordio a Latina contro l’SMG, nella vittoria in rimonta alla “Bombonera” contro l’Alfa Omega e in quell’ultimo quarto di gioco in casa di Lido di Roma-Sezze, quando gettando il cuore in campo dal -21 i nostri ragazzi sono arrivati in meno di 6 minuti a -1, prima di cedere nel finale. Perché quella rabbia e quell’intensità si sono viste solo a tratti quest’anno, io non lo so e non sta a me dirlo. La speranza è che Davide riesca a trovare il bandolo della matassa, che le sue urla e i suoi richiami riescano a dare la scossa ai ragazzi. E a Rieti, tra urla, timeout a ripetizione e “cazziate” più o meno pubbliche, qualche lampo di quell’Olimpia si è visto, specie nella finale di ieri contro Imola, una squadra che al giro di boa di metà stagione è sola al comando nel girone dell’Under 15 Eccellenza dell’Emilia Romagna, davanti a Forlì e alla Virtus Bologna. Contro una squadra che punta apertamente alle finali nazionali, abbiamo giocato alla pari per quattro tempi, nonostante una giornata decisamente no al tiro (il 13/23 ai liberi, 12/38 da 2 e 4/16 da 3 parla da solo…) e la panchina decisamente corta, a causa dell’assenza di Becchetti e Corriere impegnati in un torneo con l’ATG.
Siamo riusciti a giocare alla pari contro la prima dell’Emilia Romagna perché abbiamo ricominciato a difendere, a concedere poco o niente agli avversari. Certo, abbiamo dimostrato di avere pochi punti nelle mani e su questo si deve lavorare (specie sul tiro dalla distanza) molto in palestra, ma è un ottimo punto da cui ripartire in questo all’alba di questo 2018 che rappresenta per i nostri ragazzi una sorta di bivio. Sta a loro decidere quale strada imboccare. Sta a loro ritrovare quello che hanno perso per strada. Davide e Federico più che indicargli la strada non possono fare.
Chiudo, facendo un solo nome che deve valere come esempio per tutti. Quello di Le Donne. Dopo un anno e mezzo difficile, in cui aveva anche lasciato il basket, “Schizzo” è tornato. Non solo fisicamente, ma anche come giocatore. Ha lavorato in silenzio in palestra, ha sudato per recuperare il terreno perduto, ha ritrovato quella faccia tosta che gli consente di superare anche il gap fisico con alcuni avversari. Al di la dei punti segnati, è stato lui l’MVP dell’Olimpia in questo torneo, perché è stato l’unico che ha avuto un rendimento costante e che è cresciuto partita dopo partita. È lui il vero esempio da seguire…
BUON ANNO e FORZA OLIMPIA!