Parziali: 17-12 / 23-17 / 18-17 / 23-24 

STS Sezze Lido Di Roma: Censi 17, Insegno 2, Pira 25, Pellegrini 4, Signorino 21, Rosella 11, Venditti, Mirabella 1, Castrucci, Marchionne, Porretta, Esposito. Coach: De Feo, Morassi, Costantini. 

Olimpia Roma : Cenciarelli 11, Le Donne, Sabelli 3, Becchetti 19, Greco 15, Mattiangeli 4, De Rosa, Menei 2, Pisana, Corriere 13, Danaro 3, Sabatini. Coach: Pistorio, Fascia

Non possono bastare 7/8 minuti di vera Olimpia nell’ultimo quarto di gioco per vincere in casa di Sezze Lido di Roma. Non può bastare una prestazione a strappi, con pochi alti e troppi bassi per vincere uno scontro diretto a questi livelli. Poteva bastare forse lo scorso anno, in un campionato meno competitivo, ma non basta in Eccellenza, in un torneo in cui ogni partita è una battaglia da affrontare con il coltello tra i denti, con coraggio e con la voglia di sbucciarsi gomiti e ginocchia per lanciarsi su qualsiasi palla vagante.

Per l’ennesima volta in questa stagione, abbiamo quasi regalato i primi due quarti agli avversari, partendo lenti, contratti, quasi timorosi, senza quella faccia tosta e quella “sana ignoranza” che ha consentito a questa squadra di vincere quasi tutto nelle ultime due stagioni. Ma i nostri ragazzi devono capire che devono voltare pagina, che devono archiviare in fretta le vittorie perché per arrivare all’obiettivo finale non basta quello che si è fatto finora e neanche limitarsi a fare il compitino. Bisogna fare di più, tutti devono dare di più: nessuno escluso. È e deve essere un discorso generale, corale, perché in questa squadra non ci sono né campioni in grado di vincere la partita da soli né primedonne che si devono specchiare guardando i punti messi a referto. Siamo un gruppo e in gruppo ogni ragazzo a referto deve portare il suo mattoncino per costruire qualcosa di importante: che sia una tripla, un paio di liberi, un rimbalzo in più o una palla recuperata non fa differenza, ma tutti devono mirare a fare qualcosa in più del “normale”, altrimenti si rischia di vanificare tutto. Perché perdere in casa di Sezze Lido di Roma, contro una squadra che ha battuto l’HSC  e messo paura alla Stella Azzurra ci sta, ma non ci sta andare sotto di 20 per poi arrivare a meno 1 (dal 66-46 al 69-68) e considerare chiusa la pratica a due minuti scarsi dal traguardo, rimediando un 10-0 finale assurdo contro un avversario palesemente in difficoltà, a causa di scelte affrettate e sbagliate. Per questo ha fatto bene Pistorio a urlare prima in campo e poi dentro gli spogliatoi che lui non ci sta a perdere: mai, contro nessuno. Questo non significa essere obbligati a vincere sempre, ma almeno provarci, senza dare nulla per scontato e, soprattutto, senza aspettare la manna dal cielo. Perché nessuno ci regalerà nulla quest’anno. E prima lo capiranno i nostri ragazzi e meglio sarà…

FORZA OLIMPIA