Settembre per me è da sempre, il mese dei buoni propositi, per qualcuno è il mese dell’inizio della dieta, per altri quello del “quest’anno studierò di più”, per gli allenatori è il mese del “più allenamenti, più riunioni, più

urla, più concentrazione…etc…”, per chi pratica uno sport è il mese della fatica, del mi alleno molto e gioco poco, del “mi impegnerò di più per ottenere quel risultato” .

Ad essere onesti molte di queste lodevoli intenzioni spesso restano incompiute, siamo talmente cullati dall’idea di dover fare quella determinata cosa che ci accomodiamo solo sul pensiero di essa, e anno dopo anno,

settembre dopo settembre, non facciamo altro che giustificarci e ricominciare alla stessa maniera senza soluzione di continuità.

L’Olimpia Roma Bk anche quest’anno ha come tutti i suoi buoni propositi, anche quest’anno ci siamo posti delle sfide da vincere, e degli obiettivi da raggiungere, e anche in questa stagione la nostra stella cometa sarà

quella di provare a trasmettere ai nostri giovani atleti l’idea che avere un obiettivo, un’aspirazione, una speranza un “buon proposito” è cosa fondamentale, ma che se a quello non facciamo seguire dei comportamenti,

una costanza e una dedizione nell’impegno, cio’ rimarrà solo e sempre un sogno nel cassetto, senza realizzazione e senza accantonamento, pronto per essere riproposto ad ogni fine Estate.

Da questa premessa sono nate molte delle idee portate avanti in questi anni dalla nostra società, i calendari di allenamento, il numero e il livello dei campionati, la parte atletica in continua evoluzione, il cambiamento

dei gruppi e degli allenatori, le regole, i principi, i camp, i tornei, con l’obiettivo certamente di vincere di più, di far crescere gli atleti individualmente, di far migliorare la nostra società, ma anche e soprattutto provare a

far comprendere ai nostri ragazzi che devono sognare, devono desiderare, e che per realizzare le loro speranze devono allenarsi, devono ascoltare, devono agire verso una direzione, perché forse non giocheranno a

basket nella loro vita, ma almeno avranno tolto un sogno dal cassetto e l’avranno sostituito con un altro senza rimpianti, senza frustrazioni, senza rimorsi.

Saranno giocatori, saranno avvocati, artigiani o gireranno il mondo ma magari lo faranno seguendo quel piccolo schema che anni prima hanno imparato dentro quella palestra dal pavimento di gomma blu…..

C’è un detto giapponese che recita più o meno così “una visione senza azione è un sogno, un’azione senza visione è un incubo”…buon divertimento!

Raffaele