Nel 2013, al torneo under 13 ”Lido di Roma”, con la canotta dell’Olimpia Lubiana, chiude una partita con 54 punti, 11 rimbalzi e 10 assiste vince l’MVP: è lì che il Real Madrid si innamora perdutamente del suo talento. Tempo un paio d’anni e quel ragazzino farà l’esordio in prima squadra.
2016, gennaio. A Mosca si gioca CSKA-Real Madrid, Eurolega. Nel secondo quarto gli spagnoli sono sotto ed in difficoltà in attacco dove manca Lull e le idee scarseggiano. De Colo, Teodosic e Hines sono in vena e i russi scavano un margine rassicurante. In un gesto quasi disperato, Laso fa entrare dalla panchina un 16enne che da lì a poco avrebbe cambiato la sua storia, quella del Real, quella del basket europeo.
Il tabellone dice 37-30, Laso ha appena ripreso duramente i suoi durante un time-out e quel ragazzo, con la faccia di chi sa di dover sfruttare al meglio quella chance, gioca un pick and roll e senza paura lascia andare la tripla appena coglie il ritardo di Teodosic in difesa: canestro. Un minuto più tardi si ripete: anche qui la difesa non gli dà credito e lui punisce ancora. Sul possesso successivo fa tris: il Real è risalito fino al -1.
L’esordio del 30 aprile 2015, contro Malaga, ne aveva fatto qualche mese prima il più giovane di sempre a esordire con il Real. Ma quelle 3 triple in fila a Mosca, come sempre con una tripla contro Malaga aveva esordito, lo mettono del tutto sulla cartina geografica del basket che conta.
La storia di Luka inizia in quel momento. E dopo una sfilza di successi nel basket Europeo decide di rendersi eleggibile per il draft. In Liga ACB, in una delle sue ultime apparizioni in canotta Real, mette a segno la prima tripla doppia del campionato dopo 11 anni: 17 punti, 10 rimbalzi, 10 assist, 42 di valutazione, 100% al tiro. A distanza di 3 anni da quella tripla-doppia, ora questi numeri li colleziona da star in Texas.
Prima di sedersi sul volo che lo porterà in USA, di fatto, ha già collezionato: Rising Star (miglior under 22 europeo) dell’Eurolega 2016/17, giovane dell’anno del campionato spagnolo, Medaglia d’oro Europei 2017, Miglior quintetto Europei 2017, Prima tripla doppia del campionato spagnolo dal 2007, Miglior quintetto Eurolega 2017/18, Rising star dell’Eurolega 2017/18, MVP dell’Eurolega. Il più giovane di sempre a vincerlo. Ritornello che ricorrerà spesso.
Si dá una serie di obiettivi prima del draft, in una simpatica intervista per bleacher report.
“Voglio essere il Rookie dell’anno”, e ci riesce. Le altre promesse:
“Voglio essere MVP” al quarto anno
“Voglio vincere l’anello NBA” al quinto.
È consapevole di dove può arrivare e inizia subito mettendo in chiaro le cose.
In America l’ascesa è inarrestabile. Contro Minnesota, alla sua seconda gara, con 7 minuti da giocare nel secondo quarto cambia l’inerzia della partita: sfida Towns e segna col fallo, scippa la palla dalle mani di Gibson e lascia andare la tripla, riceve dalla rimessa in angolo e segna un’altra tripla. E ancora, arresto dal centro dell’area e canestro. Sono 15 punti in 7 minuti, 26 a fine partita. Il più giovane Mavs a 20 punti.
La notte del 30 ottobre diventa il terzo giocatore più giovane di sempre con una gara da 30 e 8 rimbalzi. In compagnia di Kevin Durant e LeBron James.
La sera del 17 novembre segna il canestro decisivo contro Golden State.
Il 9 dicembre, con Dallas sotto 102-94 contro i Rockets e 2 minuti e 50 alla sirena decide di vincere la partita da solo.
Tripla dall’angolo, piazzato e piedi per terra. Tripla in step back contro Capela. Arresto da centro area contro PJ Tucker. Intanto siamo 102-102 e manca un minuto, il tempo di un altro step back che dopo 20 partite è già marchio di fabbrica, ancora contro Capela. E ancora canestro.
Il 27 dicembre scollina oltre quota 500 punti, 150 rimbalzi e 100 assist, alla velocità che solo LeBron ha avuto negli ultimi 35 anni.
Il giorno dopo diventa il più giovane di sempre a segnare 7 triple.
Il 9 gennaio Kelly Oubre Jr, in marcatura su di lui, pensa bene di sbattere le mani sul parquet in segno di sfida per provocarlo. Gli segna in faccia subito dopo e con 40 secondi sul cronometro segna anche il canestro decisivo.
48 ore dopo, altro mattoncino.
L’11 gennaio segna 29 punti contro Minnesota, 11 nell’ultimo quarto, segnando o assistendo 15 punti di fila per i Mavs e diventando il più giovane di sempre con 25 punti e 10 assist dopo LeBron James nel 2004.
Il 28 gennaio in un solo colpo diventa l’unico giocatore capace di realizzare due triple doppie prima di compiere 20 anni e il primo di sempre con una tripla doppia da 30 punti prima dei 20 anni. Dove nemmeno LeBron e KD erano riusciti.
La storia prosegue fino a sfiorare la chiamata, da Rookie, all’All Star Game dei grandi, solo accarezzato però. Arriva un anno dopo, nell’ASG in onore di quel Kobe che lo aveva onorato di qualche battuta in sloveno qualche mese prima, riconoscendogli di fatto un’importanza che il Mamba non riconosceva a tutti.
Prima di spegnere le candeline è arrivato alla tripla doppia numero 21, le stesse che tutti i 20enni della storia NBA hanno accumulato messi assieme. In realtà è arrivato a così tanti record che nominarli tutti ci porterebbe direttamente al prossimo compleanno. Nel frattempo però è diventato una super star NBA, uno dei giocatori più amati in America, il volto di una franchigia. Ne ha fatta di strada ma impressiona di più pensare a quanta ancora ne abbia davanti.
È ufficialmente finita l’era del “unico giocatore di 20 anni capace di…”.
È iniziata quella del “unico giocatore di 21 anni capace di…”
[to be continued]
Auguri Luka Doncic.