Valerio Bianchini è un guru della pallacanestro romana. Quando parla, resti lì incantato ad ascoltarlo per ore, perché oltre ad essere un grande allenatore e un grandissimo motivatore, è una sorta di filosofo prestato al mondo dello sport che, nel corso della sua vita, ha regalato parecchie perle di saggezza. Il giorno dopo aver conquistato lo scudetto con il Bancoroma, parlando in palestra mi disse: “Il difficile viene ora. Perché nello sport è molto più facile vincere che ripetersi”. L’anno dopo, il Bancoroma di Valerio Bianchini non ha rivinto lo scudetto… ha vinto la Coppa dei Campioni.

 

Mantenere la memoria di quello che si è fatto in passato senza cullarsi sugli allori è la sola certezza per avere un futuro, perché solo ricordando cosa si è fatto bene e correggendo quello che si è fatto male, si può sperare di riuscire a restare in vetta. E anche se hanno solo 14 anni appena compiuti, i “4 moschettieri” dell’Olimpia hanno dimostrato oggi di aver fatto tesoro degli errori commessi un anno fa e, grazie a quell’esperienza, hanno vinto il titolo regionale del Join the Game, bissando il successo ottenuto nel 2016. Simone Becchetti, Gabriele Corriere, Francesco Greco e Diego Mattiangeli (in rigoroso ordine alfabetico) hanno così regalato all’Olimpia il terzo titolo regionale in appena 13 mesi e si sono assicurati il viaggio a Jesolo per le finali nazionali di maggio. E, anche lì, ripetersi non sarà certo un’impresa facile, perché si riparte dal terzo posto dello scorso anno.

Anche ad alti livelli, spesso e volentieri la paura e la tensione dell’esordio blocca la mente, ma apre il cuore. Ed è stato grazie al cuore che i nostri ragazzi sono riusciti a sopravvivere in quella prima partita che, da sempre, è il nostro vero Tallone d’Achille. Lo scorso anno, era arrivata una sconfitta con San Cesareo, recuperabile perché al secondo turno passavano le prime due di ogni girone. Questa volta, perdere significava tornare subito a casa, visto che il biglietto per gli ottavi di finale era uno solo per girone. Così, quando a meno di un minuto dalla sirena i nostri ragazzi si sono ritrovati sotto di 3 punti contro un sorprendente Pro Club, c’è voluto tutto il cuore, il coraggio e l’incoscienza possibile per ribaltare la situazione grazie alla tripla di Corriere e al canestro da 2 punti di Greco che proprio sul suono della sirena ha fissato il punteggio sull’11-9. Eliminato quel fardello dalle spalle, i nostri ragazzi hanno ritrovato quei meccanismi oliati in un anno e mezzo di conoscenza e di amicizia, come ha dimostrato il successivo 25-0 infitto alla Serapo Gaeta.

Anche una vittoria, però, può avere un retrogusto amaro. Già, perché negli ottavi di finale è andato in scena il derby con l’altra Olimpia, quella di Cenciarelli, De Santis, Menei e Sabelli, imbattuta e approdata agli ottavi grazie alle vittorie con Frosinone (15-6) e Virtus Pavona (7-6). In quei 5 minuti, sul parquet dell’Arena Altero Felici è andata in scena una vera battaglia, un incontro durissimo vinto ai punti (6-4) dai campioni in carica, ma con l’altra Olimpia uscita a testa altissima e con tanti rimpianti, perché se fosse capitata dall’altra parte del tabellone di strada oggi ne avrebbe fatta tanta, tantissima.

Vinto il derby, la partita più dura della giornata, la strada verso il bis è stata tutta in discesa. Un 14-5 facile, facile contro La Romana, poi un’altra vittoria senza patemi (10-2) contro il San Paolo, in attesa della finale con l’Alfa Omega, quasi una riedizione della finalissima del 2016: già, perché dall’altra parte c’erano Lesdi e Minna, che un anno fa indossavano la maglia di San Cesareo e quest’anno sono andati a formare un quartetto ancora più competitivo con Manzo e Dorati. In un anticipo del doppio confronto che andrà in scena tra poche settimane nel girone di semifinale del regionale, i nostri ragazzi non hanno mai sbandato. Hanno retto nei primi tre minuti rispondendo colpo su colpo, poi negli ultimi due minuti hanno fatto l’allungo decisivo e a quel punto si sono limitati a difendere forte e a gestire palla e cronometro, con gli occhi fissi al tabellone luminoso e con la sirena finale accolta palla in mano e braccia al cielo, con gli avversari già fermi non in segno di resa, ma come segno di riconoscimento della superiorità (oggi…) dei campioni in carica.

Non so quante squadre siano riuscite nell’impresa di iscrivere per due anni consecutivi il loro nome nell’albo d’oro del Join the Game in questa regione, ma quel nome Olimpia ora è scolpito nel marmo della memoria. Una piccola società che da due anni sta sconvolgendo tutti gli equilibri, senza acquisti né fuori regione né all’estero, ma puntando solo puntando su ragazzi romani cresciuti nel vivaio dell’Olimpia. E questo non può non essere un qualcosa di cui andare orgogliosi. Perché tre titoli regionali (e un terzo posto ai nazionali) non sono risultati casuali, ma il frutto del lavoro quotidiano fatto in quella palestra di Via Rocca di Papa che non avrà il parquet in cui specchiarsi e le tribune con le poltroncine, ma dentro la quale (senza offesa per nessuno) si respira basket vero, di un tempo.

Ora è giusto festeggiare, perché ogni trofeo è una conquista. Ma non più di tanto, perché la stagione è ancora lunga e da martedì si deve pensare al girone di semifinale del regionale. Altro sport, altra musica. Quindi, GRAZIE RAGAZZI ma tenete i piedi ben saldi a terra, i nervi a posto, gli occhi ben fissi verso il prossimo traguardo e il cuore aperto alla speranza che questo sia solo un altro piccolo step verso un qualcosa di ancora più bello e di più emozionante. Da conquistare, come sempre, tutti quanti insieme: da squadra!

FORZA OLIMPIA!

Olimpia A-Pro Club: 11-9
Olimpia A-Serapo Gaeta: 25-0
Olimpia A-Olimpia B: 6-4
Olimpia A-La Romana: 14-5
Olimpia A-San Paolo: 10-2
Olimpia A-Alfa Omega: 13-10